Diversi approcci per controbilanciare gli impatti ambientali

Controbilanciare gli impatti ambientali

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Vital intern
on 25.05.22

A causa dell'aumento prolungato delle emissioni di gas serra legate ad attività umane ad impatto ambientale negativo come la deforestazione, l'inquinamento e il degrado degli habitat - soprattutto nelle aree costiere - le iniziative per controbilanciare questo fenomeno stanno diventando sempre più urgenti e, in alcuni casi, indispensabili.

Emissioni antropiche globali nette di gas serra 1990-2019. Grafico originale da IPCC AR6 WGIII. https://www.ipcc.ch/report/ar6/wg3/figures/summary-for-policymakers/figure-spm-1/

Per compensare le perdite subite a livello ambientale, l'approccio prevalente è la conservazione e il ripristino della biodiversità degli habitat - inteso come l'estensione di un ecosistema e la ricchezza e l'abbondanza delle specie presenti in quello stesso - considerando anche il valore relativo che l'ecosistema fornisce alla comunità locale (pesca, qualità dell'acqua, ecoturismo...) o per mitigare i cambiamenti climatici.

Esempi rilevanti di neutralizzazione dell'impatto negativo sono il ripristino delle zone umide, i progetti di riforestazione, gli sforzi locali per la conservazione delle specie, i progetti di partecipazione dei cittadini sotto forma di micro-azioni.

La sfida attuale per quanto riguarda gli sforzi di compensazione è legata alla difficoltà di mantenere metriche e indicatori rigorosi per rilevare chiaramente un'inversione tangibile delle condizioni ambientali. Certamente, stiamo assistendo a sforzi globali per standardizzare le metodologie per aumentare la scalabilità dei progetti di ripristino e conservazione in ogni loro tassonomia. 

Recentemente si è registrato un cambiamento nella mentalità di investire, sempre più in iniziative di compensazione a livello locale

Le attività di ripristino delle zone umide hanno dimostrato di essere un esempio di approccio di compensazione per le aziende che vogliono o devono essere meno impattanti. Recentemente si è registrato un cambiamento nella mentalità di investire, sempre più in iniziative di compensazione a livello locale, piuttosto che in progetti lontani dalla fonte delle emissioni di carbonio ma economicamente più vantaggiosi perché sviluppati in alcuni paesi del mondo dove il mercato delle emissioni è più conveniente.

Il paradigma per ristabilire la bellezza e la salute del nostro pianeta non si concentra più solo sul dirottamento della responsabilità della soluzione a livello internazionale, ma richiede che le persone e le entità diventino i principali stakeholder e amministratori del proprio ambiente locale e del proprio impatto.

Le misure di compensazione possono essere viste da due prospettive distinte: la riduzione definitiva delle emissioni e la rimozione del CO₂.

La riduzione si riferisce alla limitazione di nuove emissioni di gas serra attraverso regolamentazioni economiche,  grazie al progresso nelle tecnologie produttive così come grazie all'aumento della loro efficienza. Al contrario, la rimozione è molto più incentrata sul prelievo e quindi sullo stoccaggio semipermanente dei gas serra già presenti in atmosfera. Mentre la rimozione del carbonio è preferibile per l'inversione a lungo termine delle concentrazioni di carbonio nell'atmosfera e quindi per mitigare l'attuale crisi climatica. La riduzione delle emissioni di gas serra è ancora estremamente necessaria su scala planetaria per raggiungere gli obiettivi globali di emissioni nette zero al 2050.

In sostanza, le entità che trovano il modo di ridurre o evitare la quantità delle loro attuali emissioni, sia attraverso una maggiore efficienza o metodi di produzione alternativi, devono compensare meno carbonio. 

E' dimostrato da uno studio del 2022 pubblicato su Science che il ripristino delle zone umide, come nel caso del progetto Vital nella laguna di Venezia volto al recupero del funzionamento ecologico delle barene, è un approccio essenziale per mitigare i cambiamenti climatici sia a breve che a lungo termine.

Come strategia per riattivare la qualità e quantità dei servizi ecosistemici offerti dalla laguna, il ripristino ecologico - pur considerando le eventuali difficoltà per ottenere un ripristino di successo - è l’ approccio più efficace per trasformare le fonti di emissioni di carbonio in depositi semipermanenti.

È necessario favorire la convergenza delle priorità dei progetti di ripristino degli ecosistemi, di adattamento ai cambiamenti climatici e di riduzione del rischio di calamità naturali per sviluppare strategie a livello nazionale in grado di invertire la cosiddetta "Grande Accelerazione".